lunedì 29 giugno 2015

Houston, abbiamo un problema

Eccomi qua... ancora in Florida in quel di Port Salerno, in procinto di partire nei prossimi giorni in direzione New York... io la chiamo la risalita del salmonide caraibico ;)

Abbiamo terminato gli upgrade a bordo... e nel pomeriggio di oggi viene il subacqueo per pulire la chiglia e il timone, come ogni volta dopo una sosta prolungata senza navigare e prima di partire per lunghe navigazioni.

nuovo bimini completo...abbiamo scelto Stamoid (430 g/mq) come materiale

parte superiore, una laterale e barra strutturale con tre aree per tenersi

Arriviamo al dunque... il titolo del post... “...abbiamo un problema” ... in effetti ho un problema con il visto USA, generato da un ufficiale dell immigrazione.
Quando siamo arrivati in Florida come di consueto abbiamo telefonato per comunicare il nostro ingresso e ci hanno dato appuntamento nell'ufficio immigrazione più vicino a noi.
E cosi il giorno seguente siamo andati all'appuntamento e ci siamo trovati in un piccolo aereoporto in mezzo al nulla... abbiamo consegnato i passaporti e tutte le carte della barca come di consueto... senza nulla di cui temere... Rick è asettico per queste cose...
Quando ci hanno riconsegnato i passaporti e abbiamo controllato i timbri... siamo rimasti shockati dalla sopresa... il giovane ufficiale (visibilmente alquanto rincoglionito) dell'aereoporto... non aveva mai gestito (quasi tutte le barche entrano a Fort Lauderdale o Miami) l'ingresso di un imbarcazione americana con a bordo un membro dell'equipaggio italiano in possesso di un visto B1/B2... e nel dubbio mi ha timbrato il passaporto con il timbro sbagliato... segnandomi un rientro invece che un entrata...

il timbro con la R cerchiata e l'accrocchione nella data è l'oggetto di tutto il delirio

...qual'è la differenza?
Semplice... una rientrata dichiara che io negli ultimi sei mesi non sono mai uscito per più di 15 giorni consecutivi dagli USA... e automaticamente se una persona rimane per 6 mesi consecutivi negli USA con un visto B1/B2 alla scadenza dei sei mesi deve obbligatoriamente uscire dal paese per un periodo che va dai 4 ai 6 mesi..
...dov'è l'assurdità?
Semplice... nei sei mesi precendenti...non sono mai stato negli USA per più di una settimana....per cui l'esatto opposto... ed i timbri di tutti i paesi caraibici sul passaporto lo dimostrano..
...qual'è il problema?
Semplice...un timbro nel passaporto non si può in nessun modo cancellare o modificare


Rick su tutte le furie con l'ufficiale... ha chiesto un incontro immediato con il supervisore dell'ufficio... il quale ci ha confermato l'errore dell'impiegato... e ci ha confermato anche che un timbro sul passaporto è incancellabile.

Scatta il piano risoluzione problema... altrimenti il 15 luglio sono costretto a lasciare gli USA e quindi abbandonare il mio piano personale...

Tentativo 1 – Siamo andati in macchina a Fort Lauderdale nel quartier generale dell'ufficio immigrazione.. dove sono abituati a gestire imbarcazioni di ogni tipo e nazione quotidianamente... abbiamo chiesto direttamente un collocquio con il supervisore... e dopo un inizio tranquillo gli animi si sono un po scaldati... e ci ha confermato l'errore commesso dal primo ufficiale.. e ci ha mostrato copia del regolamento interno dell'istituzione, dove appunto è scritto che, è a discrezione dell'ufficiale mettere il timbro che ritiene opportuno e che non è modificabile... si è scusato e ci ha salutati.... fallito tentativo 1

Fort Lauderdale office

Tentativo 2 – Sono andato in traghetto con alcuni amici per un giorno alle Bahamas, da Fort Lauderdale, nella speranza che al rientro... visto che si tratta di un paese straniero, mi timbrassero/correggessero l'errore, con una nuova entrata con validità di sei mesi... ma ahimè al rientro, dopo aver raccontato tutta la storia ad un ufficiale molto gentile e competente, non ho avuto nessun timbro in quanto non sono valide (e quindi timbrabili) le uscite e rientrate da paesi quali: Canada, Messico e Bahamas... dal momento che sono troppo facili da raggiungere e il numero massiccio di immigrati, messicani, cubani, etc.. utilizzavano questi paesi per rinnovare i visti.... fallito tentativo 2
io e "i matti" in taxi direzione spiaggia di Gran Bahamas

spiaggia di GB

da veri turisti un bel giretto sul banana boat dopo qualche birretta
foto di rito dopo una bellissima giornata turistia alle Bahamas
delirio finale... a Jason gli cade la carta di credito mentre tira fuori il passaporto e va a finire nella fessura tra il traghetto ed il ponte levatoio... e dopo aver chiesto le pinzette alla signora nella foto con la maglia rossa... e un ora di tentativi... non siamo riusciti nell'impresa :(

Tentativo 3 – In via di pianificazione... ma in linea di massima prevede che da New York vada per 2 o 3 settimane... tra i primi giorni di luglio e rientrare prima di fine mese... o a Cuba o in Colombia (dove conosco un po il tutto ed ho amici che mi ospitano) per poi rientrare ed incrociare le dita... perchè con questa uscita sono obbligati a timbrarmi nuovamente il passaporto in qualunque modo... mi serve solo un po di fortuna di non incappare in un ufficiale razzista, o incompetente o troppo nazionalista che vedendo il pastrocchio del collega non si crei strane idee e ricommetta lo stesso errore....che per me vorrebbe dire... lasciare gli USA il giorno seguente e non potervi rientrare per 4 o 6 mesi

Detto questo... visto che per il visto di Lola servono oltre 40 giorni tra uffici, analisi, certificati, etcc... e la stagione degli uragani è davvero alle porte ed in quest'area il rischio è davvero alto... io e Rick partiamo nei prossimi giorni per New York, cercando di risalire il più velocemente possibile, e Lola rimane a Miami a casa di parenti per completare tutto il da farsi per il visto per poi raggiungerci via aerea

Questo è quanto...

martedì 16 giugno 2015

Back to USA

Hey..

dopo un'imprevista e roccambolesca dipartita dalle Bahamas... a causa di un problema per la mancanza di un foglio di chekout dalla Jamaica, aver fatto il checkin Bahamas dopo una settimana in giro tra le isole, e il non essere "friendly" con i cubani... dove vedo apparire Rick, dopo due ore chiuso nell'ufficio immagrazione... tempi stranamente più lunghi del solito... con passo alquanto rapido e deciso sul pontile del marina in direzione Ghostboat... labiarmi "we have to go out of here... NOW"...seguito da due uomini in divisa... 
... prima ancora che avesse messo un piede a bordo avevo già liberato lo spring, cima di poppa e tenevo in mano cima di prua... 
sale a bordo... appoggia la borsa coi documenti .... accende il motore... mollo la cima e partiamo... con i due dell immigrazione che ci fanno foto e video dal pontile... mah..

degna di nota la collisione con il primo ostacolo sommerso non segnalato sulle carte... con 14 piedi  di profondità e non visibile a vista... boh..
abbiamo tamponato... siamo saliti sopra... e grattato con la cighlia per un metro o poco più su uno scoglio... immediato un check  in sentina e altrove... tutto sembra ok... non è certo la prima volta per Ghostboat negli anni... fortuna vuole che andavamo ad oltre 7 nodi di velocità... con le vele issate (percui un po sbandati) e che non era più di tanto in superficie... ci è andata bene che non ha danneggiato la pala del timone ;)

il giorno dopo nel primo pomeriggio arriviamo a Port Salerno, appena più a sud di Stuart e più nord di Miami, West Palm e indintorni..

siamo all'ancora al centro di una baia insieme ad altre barche, e diversi marina e classiche mansions americane attorno.

Kerstine, ci ha lasciato ed è volata in Canada dalla sorella il giorno dopo che siamo arrivati in USA, per problemi di salute... una notizia che andava bene a tutti... in quanto Rick non era troppo contento delle competenze/conoscenze nautiche e soprattutto culinarie... visto che ti presenti come cuoca/chef crew member... della new entry... e lei credo sia un po troppo distante dallo stile di vita di Rick e di quella a bordo di Ghostboat, ed a terra del suo equipaggio... pirati, è vero... ma in primis signori... un po troppo backpacker la fanciulla per Rick... e soprattutto non in grado di governare la barca in solitario.

Rick è in albergo, con la fidanzata per tutte le pratiche burocratico/logistico/amministrative per il visto... e io ho GB tutta per me ;)

Dal momento che per alcuni documenti sono richiesti alcuni giorni... Rick ne ha approfittato per fare qualche miglioria alla barca... così ho un po di lavoretti da fare in barca... mi passo il tempo... e quando arriveremo a Newport, la capitale velistica della east coast americana e sede di diverse Coppa America, siamo "vestiti meglio"... un pò come tagliare la barba ed i capelli ad un pirata prima della cena con gli ufficiali ;)

...e così ci stanno rifacendo tutto il bimini nuovo con aggiunta di un paio di barre strutturali... (il tetto, le coperture laterali,di poppa e due barre parallele alle draglie alle estremità della parte alta).
Dopo una bella chiacchierata/brainstorming inziata a bordo di GB, poi nel suo ufficio, per finire nella sala tagli e materiale... con Jo, proprietario della ditta di tappezzeria nautica a cui ci siamo rivolti... si è deciso tutti insieme come e con quale materiale realizzare le diverse parti per comporre quello che avevamo in mente dopo questi mesi di esperienza... Rick ha chiesto se poteva essere pronto entro 5 gg... contando che l'incontro è avventuo il venerdi... la vedevo un po dura...  e difatti Jo ha risposto cortesemente che per essere pronto in 5 gg (per come l'abbiamo pensato... in Italia credo non meno di 10 o 15g stando ottimisti) avrebbe dovuto lavorare anche il sabato e la domenica... e Rick gli ha semplicemente risposto:" perfect... u will charge me the extra for that".. e cosi domani ci portano il tutto finito e si comincia a montare..

...ho carteggiato (... a mano) e riverniciato tutta la struttura che regge la bussola e la ruota del timone..

invernato il desalinizzatore... si perchè la qualità dell'acqua sottocosta gli USA, non è certo paragonabile a quella dei caraibi... e quindi il watermaker non verrà più utilizzato... un giorno intero tra antibatterici e filtri e soluzioni da far scorrere nel circuito...etc..

ripassati i metalli del pozzetto...

comprate nuove casse per lo stereo esterne più grandi e potenti... Sony Marine

e altri lavoretti minori...

causa la rotazione attorno all'ancora con gli spostamenti del vento ci siamo impantanati, nel vero senso della parola, nella melma della baia in un area con 5 piedi di profondità e a noi ne servono 6,8 circa...
quindi abbiamo aspettato un giorno, ieri, con il picco di massima marea in mattinata ed il gap tra minima e massima elevato.... Rick al timone... io sul dinghi riempito a secchiate d'acqua quasi fino all'orlo... per aumentarne il peso... con una drizza legata al centro.... provavo ad inclinare la barca tirando l'albero lateralmente verso il basso... al mio segnale Rick da potenza al motore e proviamo ad uscire... nada...
solo dopo 3 tentativi ne siamo venuti fuori dignitosamente... 
ora siamo in 11 piedi di profondità, con due ancore... una danforth, perfetta per questi fondali melmosi e la nostra cqr classica.

Osservazioni personali:
dopo gli ultimi mesi nei caraibi "divertenti", e non nella parte "viaggi di nozze" o "case di riposo" o crociere... tornare negli USA ed in particolare in Florida (che avevo visto bene in precendenza), mi fa davvero strano... vedo tutto da un punto di vista diverso da come la vedevo ed ho vissuto mentre "scendevo" a sud...
i rapporti umani fintissimi e solo d'apparenza... sorrisi falsi... diffidenza... discorsi futili... tutti attaccati agli smartphone... un popolo di ricchi infelici,  che non sanno come passare il tempo, se non stando al bar a bere birra ed ingrassare mangiando schifezze

ho affrontato questo discorso con qualche ragazzo conosciuto qui in giro e più di uno mi ha confermato che tolta la zona di Miami, la Florida è lo stato dove gli americani che possono permetterselo vengono a vivere una volta che vanno in pensione o che si ritirano dal lavoro. 
Alcuni esempi... ristoranti e pizzerie che chiudono alle nove... pub e locali che chiudono alle 7 di sera... e quando ho chiesto il perchè.. mi hanno risposto perchè la gente sta a casa o va letto a quelle ore... ah beh...

Ormai attivissimo e gasatissimo dopo la cattura del Marlin, e vedendomi non troppo interessato alla comunità locale, ancor prima di andare a fare la spesa per riempire i frigor e le dispense... Rick mi ha portato a rimpinguare il reparto attrezzatura pesca... 
dopo un accurato controllo alle attrezzature ed un inventario generale... siamo andati in un negozio di pesca... pazzesco... puoi trovarci più di quello che pensi e scoprire un esagerazione di novità o cose sconosciute... siamo tornati con:
- due bobine da 600 yards di filo rosa da 80 lbs per cambiare il filo almeno in due mulinelli
- una bobina da 1000 yards di filo da 50 lbs
- una canna Sting Ray (un bazzuka!!!) da 100 lb senza passanti ma con rotelline ovunque
- una sportina di nuove esche da traina Iland Lures (25 dollari l'una)
- una sportina di cucchiaini, e rotanti da spinning in mare
- ami, e materiale vario
.... cosi posso "giocare" un po a preparare terminali e costruire esche... nei tempi morti.


nei prossimi giorni dovremmo riprendere la risalita verso nord.

bye
il bar dove ci incontriamo io e Rick per colazione

un giorno salato e un giorno dolce... il mio giorno dolce preferito.... pancake con sciroppo d'acero e caffettone americano... e se non bastassero... due uova fritte ;)
gran bella macchina Miami style

fontana in Port salerno
wip sulla struttura bussola

lavoro terminato... nuova vernice e pulitura metalli
non abbiamo più il bimini e quindi mi sono attrezzato con un ombrellone per lavorare di giorno sotto un sole cocente
io, Rick e Lola in una nottata al Crash
giretto e pranzo all'aereoporto privato internazionale di St. Lucie
solo jet privati.. alcuni oggetti di design aerodinamico...ed elicotteri.. un via e vai continuo


martedì 9 giugno 2015

I got it!

Durante le centinaia di ore di pesca alla traina dal Maine, USA a Cartagena, Colombia... e ritorno... attraversando due volte il centro del mare dei caraibi... ho avuto 5 o 6 attacchi di pesci di dimensioni fuori dalla mia portata strutturale (potenza delle canne, quantità di filo nel mulinello, cintura, logistica a bordo, etc...), che più volte mi hanno rotto il finale d'acciaio da 150 lb, o portato via completamente tutto il filo del mulinello (non ne abbiamo più e dobbiamo ricomprarlo per riempire nuovamente i 3 mulinelli da traina) per poi rompere e farmi rimanere basito e stupito davanti alla forza di certi pesci...

Il mio sogno per quel che concerne la pesca, e credo sia quello di molti pescatori, per questo viaggio era la cattura di un Marlin... ma dopo gli episodi di cui sopra ormai avevo perso ogni speranza... consapevole del fatto che era una sfida sproporzionata ed a vantaggio del pesce in questo caso :(

Un po' disilluso dal passaggio senza catture sul Tartar Bank, ed attorno all'isola di Navassa, continuavo a calare le lenze in acqua nella speranza di prendere qualche bel tonno, un kingfish o un wahoo...

A mia insaputa, il destino aveva organizzato l'ultima sfida alle 10:00 del mattino del 3 giugno a 24°10.517' N – 75°35.059 W … luogo e momento in cui la mia canna (si perchè la nuova la lascio sempre a Rick) ha avuto una partenza di quelle super violente...

...stiamo veleggiando con una 15ina di nodi di vento, randa e genoa aperti in una bella giornata di sole e nuvole e mare tranquillo..

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.... la frizione non smette di “suonare”... urlo a Rick che stava riposando... “big fish!!!!”.... e mi metto la cintura (quella semplice solo con il bicchierino dove appoggiare la canna) e mi avvicino alla canna guardando il filo sparire ad una velocità pazzesca... nella speranza che il pesce si fermi un attimo... e non assista ad una scena già vista più volte...
Rick... arriva in pozzetto in un secondo...senza chiedere o dire nulla... chiude il genoa e poggia e lasca la randa per ridurre la velocità della barca... senza fermarci..
io sono in piedi che guardo fisso il filo (circa 200 mt... gli ultimi rimasti) che continua a sfilare... senza sosta... e si comincia a vedere il fondo del mulinello... o la và o la spacca... con molta forza provo e riesco a chiudere un po la frizione e togliere la canna dal portacanna (sull angolo destro della poppa)... Rick... poggia ulteriormente allineando la barca alla direzione di fuga del pesce... finalmente la frizione si ferma... di filo nel mulinello ne è rimasto una quantità ridicola... chiudo un po ancora la frizione e comincio a pompare...

inizio combattimento a poppa... mano sul mulinello neanche a parlarne... cercavo solo di non finire il filo e resistere alla fuga
ci siamo.... per la prima volta ho un pesce in canna di notevoli dimensioni... e posso provare a combatterlo... Rick accende il motore... ma manteniamo la randa issata... penso ad un grosso tonno... la potenza è costante... e non mi permette il recupero della lenza.... che punta dritto verso gli abissi.... riesco a recuperare qualche metro di filo... pompando come un matto.... ma ecco che riparte e mi obbliga a correre lungo tutta la barca fino alla prua... passando tra tutto il sartiame... scotte... rigging..etc... la lotta contina... 

una volta a prua le cose cambiano e comincio a  recuperare filo dopo i salti del pesce
 Rick ora vede meglio la traiettoria del pesce seguendo la lenza ed i miei movimenti... e governa la barca e le vele ottimamente... aiutandomi non poco...
io rimango dell'idea che è un tonno grosso... e continuo la lotta... quando d'improvviso il punto di contatto tra la lenza e la superficie dell'acqua... comincia ad allontanarsi velocemente dalla barca...
sempre più veloce... e solo un movimento rapido di un pesce dal basso verso l'alto può creare uno spostamento del genere... e non è certo tipico del tonno... e così d'istinto da prua urlo “jumps!!! it's a marlin!!!!!” e dopo un secondo ecco che ad una discreta distanza da noi un marlin comincia a saltare più volte con la testa e buona parte del corpo fuori dall'acqua... non so se ho fatto bene o male... ma vista l'esperienza a spinning con i barracuda, e i maki maki che fanno salti molto grandi con il corpo completamente fuori dall'acqua, assecondo le testate fuori dall'acqua portando la punta della canna in direzione del pesce allentando un po la tensione della lenza... sembra funzionare...

...le ragazze sono in pozzetto basite... senza sapere cosa fare o dire... se non prendere i telefoni e le camere e fare qualche foto e video... e vedere io e Rick, perfettamente sincronizzati, senza parlare... se non Rick che mi incita a combattere e darci dentro che è arrivato il marlin che tanto speravo...

sembra uno scherzo... ma quando navighi a vela... per tanto tempo... coi ritmi e i rumori naturali... soavi... armoniosi... del vento e del mare... sentire una canna partire e cominciare tutto il trambusto totale... è un po come essere buttati dal sonno in prima linea in guerra...(non che si a mai stato in guerra... ma si sembra appropriato il paragone)

dopo 40 minuti circa di combattimento... ecco che finalmente riesco a tornare a poppa e il marlin appare in superficie a fianco a noi... direi stanchino... quanto me... che ho il braccio sinistro che trema da almeno 5 minuti dallo sforzo a cui è stato sottoposto... non potendo utilizzare tutto il corpo... in quanto la cintura dorsale è in dinette...

finalmente appare in superficie vicino alla barca
 mi metto i guanti... mentre Rick prende tutti i raffi che abbiamo... la prima raffiata perfetta... la affonda dietro la testa... con il raffio lungo... avvicina la testa alla barca...e io riesco a prendere il rostro con le mani....e chiudergli la bocca... proviamo ad imbarcare il pesce ma è troppo pesante e non riusciamo... Rick prende allora il secondo raffio ed alzando la coda dall'acqua, mentre io uso tutto il mio corpo per contro bilanciare e trascinare il pesce.... riusciamo a portarlo a bordo...

secondo tentativo di portarlo a bordo
 un marlin blue striato di 242 cm di lunghezza e dal peso approssimativo (stimato utilizzando taniche di gasolio da 20 kg come contrappeso) di 70 kg!!! 

et voilà... il mio primo marlin... peccato che abbiano tagliato la coda nella foto perchè è grandissima.. la stiamo seccando che Rick la vuole tenere come trofeo
 ...non so se è tanto o poco per un marlin... ma per me è abbastanza ;)

un riposino insieme ;)
 urla di gioia... di tutti... un bel “high 5” tra me e Rick... anche le ragazze cominciano a strillare ed urlare di gioia... e mio mi siedo per un po... sfinito...

birra di festeggiamento e foto di rito...

e dopo qualche ora... comincia lo “scannamento” e sfilettamento del pesce...


Ho vinto... ho realizzato un sogno... e sono entrato nel cerchio dei combattenti di marlin...
io l'ho pescato ;)

La notte ho fatto fatica a dormire, rivivendo o cercando di rivivere ogni secondo e dettaglio vissuto in quei 40 minuti... perchè è tutto così immediato... frenetico... istintivo... che quasi non ti rendi conto di tante cose sul momento...

la mia attrezzatura... l'esca... e il moschettone anti caduta in mare
 Posso dire che ho vinto... perchè è stato davvero un combattimento alla pari... chi pratica la pesca a traina d'altura... sa che pescare e combattere da una barca a vela, con vela issata e navigando, non è sicuramente confortevole e pratico come pescare da una barca a motore attrezzata ad hoc per questo scopo (sedia, divergenti, poppa ampia e spaziosa, rollio della barca praticamente assente... diversi membri di equipaggio in aiuto, due motori per manovrare... etc..), l'attrezzatura che ho utilizzato decisamente “old style” ed inferiore a quella che si può vedere sulle barche in queste zone, la quantità di filo nel mulinello direi ridicola, il finale da me totalmente realizzato... la mia esca preferita...e senza una guida o un pescatore locale che mi dicesse come dove e quando... mi ha reso fiero ed orgoglioso della cattura ;)

traccia della rotta fatta durante il combattimento... i numeri indicano la profondità del mare in quei punti in mt.

fish and love guys ;)

lunedì 8 giugno 2015

Bahamas

Direi che questa foto rappresenta l'essenza delle Bahamas... 

 “A rich mans dream and a poor mans paradise”... alias “un sogno per i ricchi e un paradiso per i poveri”

Bellissime... infinite da navigare con decine e centinaia di spiagge, baie, isolotti e piccoli marina sparsi ovunque... e tutte diverse tra loro... ah... dimenticavo.. costosissime e infestate dagli squali...
in ogni posto che abbiamo visto... anche in mezzo metro d'acqua, abbiamo visto squali, ed in diversi posti trovi i consigli e le regole per come fare il bagno in mare evitando di attrarli.

Fortunatamente noi venivamo da sud ed ho avuto modo di vederne tutti gli aspetti e le differenze... infatti più ci si avvicina alla Florida e più il tutto diventa “miami style”... ma le isole della parte centrale delle Bahamas e della parte più a sud est sono davvero un paradiso naturale sulla terra.

Arrivando dal windward passage, abbiamo trascorso qualche giorno “zingarando” tra le isole... ed in particolare abbiamo visto:

  • Fortune Island, Acklins I
La più selvaggia.. la frontiera a sud delle Bahamas.. disabitata.. una laguna enorme (visibile dallo spazio... cosi dicono da queste parti)... sole, spiaggie infinite deserte e ricche di frutti... ma soprattutto... pesca!!!!
Una volta gettata l'ancora... unica barca in tutta la baia come spesso accade.. senza tante pretese mi sono armato di una cannetta da spinning... un po di esche (cucchiaini, qualche rotante e un po di testine piombate con piume), una buona scorta di acqua e, giunto a terra col dinghi... volevo fare una passeggiata sulla spiaggia, qualche foto e vedere un po l'isola... ma ahimè al primo lancio dalla spiaggia sono rimasto basito e non ho smesso di pescare fino al tramonto, quando i mosquitos mi hanno invitato a rientrare a bordo velocemente...
al primo lancio... due bonefish, di cui uno davvero di dimensioni ragguardevoli... hanno fatto “a sportellate” per attaccare la mia esca fino a meno di due mt dai miei piedi...
per farla breve... ho camminato per 5 o 600 mt lungo la battigia, facendo lanci quando vedevo... si perchè è davvero un acquario naturale... e si lancia a vista... qualche pesce interessante... beh... in 3 ore circa ho rotto e perso 5 finali... ho combattuto e slamato diversi pesci, ho catturato e portato a bordo il mio primo Jack della vita ( il pesce ad oggi più divertente, forte e resistente da catturare a spinning in acque salate)
.... ho lanciato e rotto o slamato su barracuda giganti, razze, bonefish (ne avevo preso uno... ma mi si è slamato dopo una partenza pazzesca), due squaletti (uno di mezzo metro e uno di oltre un mt), e qualche Jack... ne ho allamati diversi ma catturato uno solo ;)
… la giornata a spinning in acqua salata da terra più dinamica e divertente della mia vita ;)

mare e colori Bahamensi ;)

una spiaggia infinita tutta per noi

spinning dalla spiaggia con Ghostboat all'ancora in lontananza

il mio primo Jackfish della vita... divertentissimo
altra zona della laguna
  • Summer point, Rum Cay
la mia preferita... 45 abitanti... un vero paradiso per relax, sole, spiagge, mare, gente serena e tranquilla e super pesca ;)
Abbiamo anche lasciato la firma sul soffitto di un locale, sotto invito della proprietaria... insieme a scritte di equipaggi da tutto il mondo... chissà se un giorno la rileggerò dal vivo ;)


acqua nel pontile di Rum Cay... la macchia nera al centro è uno squalo

vista piazzetta centrale di Rum Cay

bar e spiaggia
  • Hawks nest creek, Cat Island
il marina più vicino alla mecca della pesca alle Bahamas... Tartar Bank... e forse anche il più costoso (dai 150 ai 200 dollari a notte + acqua + luce elettrica + internet)... piccolo, con barche (tutte private... senza possibilità di charter di alcun tipo) di altissimo livello, e tutti intossicati per la pesca... ho conosciuto un paio di ragazzi di alcuni equipaggi... pescatori al 120%... anche 3 uscite al giorno... mattina traina a dolphins, tuna e marlins.... pomeriggio bolentino a snapper, grouper e notte a squali, razze, etc...
noi in un paio d'ore sul Tartar bank, con tre canne in acqua, non abbiamo pescato nulla :(
... al rientro ho fatto un giro nelle altre barche... nessun marlin, ma alcune barche avevano oltre 10 catture tra tonni e maki maki (o dolphin)
... serata di chiacchiere marinaresche e racconti/consigli/discussioni tecniche sulla pesca alla lodge room e poi tutti a telefonare alle mogli e figli e poi a nanna per la battuta di pesca del giorno dopo.
Bel pomeriggio di spinning dalla spiaggia alla foce del canale di entrata del marina... rotto e slamato diversi pesci e catturato un piccolo snapper non degno di foto... visto uno squalo tigre di 3mt e diversi altri più piccoli.
il marina... solo due barche a vela... tutte le altre " top fishing boat"

spiaggia dietro il marina... ottima per lo spinning

squali tra i pontili del marina

fishing lodge room

  • Davis harbour marina, Eleuthera
arrivati in tardo pomeriggio, col buio, giretto nel paese sotto una pioggerellina, una birretta in un barettino... due chiacchiere coi locals... e poi rientro in barca...
150 abitanti... carina... il marina piccolo ma ben riparato e con ottimi servizi... ho conosciuto un pescatore che mi ha insegnato la tecnica per pescare i bonefish, e nottata passata a cacciare i granchi (esca preferita per i bonefish) tra le mangrovie.

  • Port Lucaya marina, Grand Bahama
Eccoci arrivati nella zona che meno mi è piaciuta tra tutte... la parte “miami style”... hotel, resorts, palazzoni, spiagge affollate, ogni genere di intrattenimento, marina grandi e caotici... e tutto a prezzi assurdi... la fotocopia di Negril in Jamaica o di Miami in Florida

canale di ingresso dei marina

marina e big resort... comincia il "miami style"

..alla fine di tutto... le Bahamas mi sono piaciute e tanto... principalmente per la pesca ed il mare... tutto il resto è uguale a tanti altri posti al mondo... ma vi posso garantire che per l'attività ittica sono un sogno divenuto realtà... e nel prossimo post... capirete il perchè ;)
Riuscire a farsi portare (se non vi si può venire in barca direttamente) su Acklins I, su Fortune Island nella parte est che da sulla laguna... da qualche locals, e rimanere a pescare e campeggiare (non ci sono strutture percui non si può fare diversamente) una settimana con amici amanti dello spinning... credo sia una vacanza da sogno ;) ...per gli amanti della vacanza amici, pesca e "zingarate" ;)
Per chi ha budget semiillimitato farsi una settimana su Tartar bank a traina... da quel che ho visto e sentito è davvero tra i primi hot spot mondiali della pesca.

Port Antonio – Navassa Island – Haiti – Windward passage – Bahamas

Partiti in tardo pomeriggio (circa le 18,00) da Port Antonio, Jamaica (senza la nottata di follie la sera prima... visti i precedenti), ci siamo fatti altre 400 miglia, puntando nord est in direzione Haiti, per stare il più riparati possibili dalla corrente e dal vento provenienti dal NE e che venivano giù dal windward passage... per poi virare puntanto nord ovest attraversando lo stretto in direzione Bahamas.

Durante questo tratto... che ci ha visto navigare giorno e notte senza sosta per 3 giorni abbiamo incontrato tutte, o quasi, le condizioni di vento e mare possibili e anche le andature di conseguenza ... poco vento e mare piatto, vento di 30 nodi, onde al traverso, pioggerellina, un bel acquazzone fatto come si deve, e poi bolina, traverso, lasco, etc... etc..

… non avevamo alcuna fretta e le condizioni meteo/marino/nautiche cosi variabili, hanno reso dinamico e meno stancante del solito una navigazione che comunque ci visto macinare altre 400 miglia..

il passaggio attorno all'isola di Navassa, che doveva essere un “hot spot” per la pesca... è stato una delusione a causa della quantità di alghe di superficie che ha reso impossibile calare le lenze in acqua...
durante l'intera tappa... solo qualche bonito e un attacco miccidiale di quelli che puoi solo rimanere a guardare sperando non ti porti via tutto il filo del mulinello per poi rompere... e non si è catturato nulla degno di nota :(

Dopo aver passato l'isola di Navassa... e aver costeggiato Haiti a vista, abbiamo attraversato il windward passage e puntato verso una delle isole più a sud delle Bahamas... che abbiamo raggiunto dopo appunto 3 giorni e 3 notti.

Navassa Island

Guantanamo

Haiti

un alba

momento di navigazione tranquilla


panorama blu

un pò d'acqua dolce in arrivo
e alla fine... Bahamas